Salve, la contatto per conto di mia madre età 73, alla quale da alcuni anni le è stata diagnostica un ossoporosi fermorale in fase inziale.
Riguardo all'integrazione fino ad un anno fa ha sempre assunto dbase 10000 (40gocce settimanali), nell'ultimo anno le è stato prescitto del Fosavance (acido alendronico/colecalciferolo) settimanale.
Riguardo alla situazione analisi Vitamina D25 degli ultimi 3 anni, 2022 (61 ng/ml), 2023 (58 ng/ml), 2024 (54 ng/ml)
Se ci basiamo meramente sulla D25 non vedo questo gran salto in avanti con la nuova integrazione, anzi...
La cosa abbastanza assurda è che quest'anno il nostro medico di base ha pensato di passare ad un'integrazione a base di acido alendronico ma senza l'apporto colecalciferolo come era nel FOSAVANCE, per pericolo di tossicità di vitamina D. (no comment....)
Le mie domande sono 2:
la prima è se questi integratori a base di acido alendronico, che da quel poco che ho capito, vanno da interferire sul lavoro degli osteoclastio/osteoblasti (della quale ricordo una sua bella lezione su medicina Amica) non possa essere più dannoso che utile, e se magari interrompendola per ripassare ad integrazione classica tipo dbase possa creare degli scompensi
la seconda un suo consiglio terapeutico: se concorda con la continuazione del Acido alendronico con o senza colecalciferolo oppure ancora, se ritornare ad un integrazione classica (tipo dbase) e a quale dosaggio.
La ringrazio come sempre per la sua divulgazione scientifica/medica della quale c'è tanto bisogno, auspicandomi di poterla riascoltare ancora molto sui vari canali di informazione.
Grazie,
Minarini Roberto
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